SASUKE KID

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::: Il nostro primo viaggio in Giappone



.: Premessa - questo diario di viaggio, è in fase di sviluppo... aggiungerò in futuro altre parti della storia, altre informazion e altre foto.
Quindi, per ora leggete quello che c'è ma tornate ancora ok ?

Il nostro viaggio per il Giappone è ufficialmente iniziato il 20 di Maggio del 2003, ma la preparazione è cominciata molto prima : avevamo i nostri biglietti già a Marzo. Io progettavo questo viaggio sin dall'autunno precedente (anche se in realtà erano anni che ci pensavo). Da principio dovevo partire da solo, ma poi si sono uniti all'impresa anche il mio migliore amico Julien (Ranmaboy) e la mia migliore amica Rebecca (Tomoyo-chan), che conosco entrambi da una vita. Mi ha fatto molto piacere averli con me perchè mi sono divertito molto di più (ovviamente ^__^) anche se poi Rebby ha passato con noi solo una parte della vacanza, dato che a un certo punto siamo andati in città diverse.
Ma cominciamo a parlare del viaggio vero e proprio, sicuramente sarete curiosissimi... e mi scuso fin da subito per tre motivi : anzitutto se qualche volta tergiverserò o mi incasinerò, è una mia abitudine temo :) E poi perchè vi ho fatto aspettare davvero un sacco di tempo per questo "racconto" ma non era semplice scriverlo e quindi... vabbè insomma, alla fine eccolo qui ^_^ Infine, perdonate se mi incasinerò anche coi tempi verbali... ma raccontare tante cose così in preda all'entusiasmo e a distanza di tempo non è semplice, quindi, non fateci caso :P

.: La Preparazione Mi ci sono voluti mesi per risparmiare la cifra, avevo da parte un gruzzoletto, ma mi servivano altri soldi : le ho escogitate tutte per risparmiare. Un giorno mi chiama mia mamma e mi dice "chiama al consolato giapponese, magari ti danno qualche dritta o c'è la possibilità di fare uno scambio culturale tramite l'università". Seguito il consiglio di mammà, chiamo, attendo, e il consolato mi risponde. Mi danno alcuni consigli e indicazioni, quelli che subito attirano la mia attenzione sono la possibilità di viaggiare e avere sconti tramite il CTS (Centro Turistico Studentesco), e la possibilità di soggiornare presso famiglie giapponesi (residenti in Giappone) tramite una associazione chiamata Hippo Family. Poi vi darò i dettagli... torniamo alla storiella :) Insomma, chiamo il responsabile italiano della Hippo Family (ciao Fabrizio !), che con una gentilezza stupenda e grande simpatia mi illustra il tutto.

Finita la telefonata durata un'ora e mezza, e fatte le mie 15.000 domande sul Giappone (il caro Fabrizio ci era già stato più volte), comincio a progettare tutto e farmi i conti. Il giorno seguente mi reco al CTS di Monza e scopro che posso avere un biglietto aereo andata-ritorno con scalo a Vienna della Austrian Airlines (ottima linea aerea) per soli 850 euro ! Davvero un niente per 13 ore di volo. Insomma, compro il biglietto i primi di marzo, e bello pasciuto penso "è fatta, ho i biglietti... e quindi ci vado per forza di cose !". Intanto, mi ero già messo d'accordo con Fabrizio per farmi cercare una famiglia "Hippo" che potesse ospitarmi per i due mesi che volevo passare in Giappone, la meta : la città di Osaka o dintorni. Perchè scegliere Osaka ? Semplice : Tokyo mi sembrava troppo impegnativa e costosa per un primo soggiorno in un paese così lontano, quindi scelsi Osaka perchè era la seconda città del Giappone, e offriva quindi di tutto... inoltre c'era il mare e luoghi artistici come Kyoto e Nara erano molto vicini e quindi facilmente raggiungibili. Pochissimi giorni dopo, Julien e Rebecca si erano uniti all'idea, e sotto le mie indicazioni avevano fatto gli stessi biglietti presso il CTS e si erano rivolti a Fabrizio per le famiglie che li avrebbero ospitati.

Insomma, un giorno ci siamo trovati a casa mia e abbiamo tirato giù un elenco di tutto quello che dovevamo portarci, che poteva servire... ci siamo informati sul clima, sui luoghi da visitare, su tutto. Parlando coi miei amici, li vidi d'accordo per la scelta di Osaka e Rebby mi fece notare inoltre, che se avessimo voluto andare a Tokyo sarebbero state solo 3 ore di Shinkansen (il treno superveloce). Le settimane passavano, e noi continuammo a risparmiare il più possibile, i giorni scorrevano veloci e noi non stavamo nella pelle, volevamo partire ! Non parlavamo d'altro che del Giappone, ci sentivamo spesso e continuavamo ad organizzarci in modo da non perderci nulla. Arrivò finalmente maggio (la partenza era prevista per il 20) e ci chiamò al telefono Fabrizio, dell'Hippo Family. Ci informò che l'associazione aveva trovato delle famiglie pronte ad ospitarci : avevamo per il primo mese una famiglia a testa che ci ospitava nella città di Kobe (vicino Osaka) e per il secondo mese una famiglia che poteva ospitare me e Julien a Kyoto, e Rebecca in un'altra famiglia (sempre a Kyoto).

 20 MAGGIO 2003 - è ora di partire!!!

.: La Partenza Il giorno 20 maggio del 2003 alle 11.00 del mattino, il nostro aereo partiva dall'aereoporto di Malpensa. Le nostre famiglie erano venute a salutarci... non fu semplice il distacco, perchè sapevamo che saremmo stati lontanissimi e per ben due mesi... personalmente, fu la prima volta che passai così tanto tempo lontano da tutti gli esponenti della mia famiglia. Una volta superato il controllo del metal-detector, eravamo davvero soli... ci guardammo tutti eccitati, avevamo un sorriso che ci arrivava sin dietro le orecchie !!! Andammo davanti all'imbarco e aspettammo con impazienza che ci chiamassero... quando fu finalmente il nostro momento, io ero gasato ai massimi livelli ! Oramai nulla ci avrebbe più fermato ! I bagagli erano sull'aereo, la carta d'imbarco in mano e i nostri posti erano lì che ci aspettavano ! Dall'altra parte del pianeta poi c'erano 3 signore giapponesi pronte ad accoglierci 15 ore dopo... salimmo sul pullmino.

Ci facemmo una bella attesa, poi il pullmino partì e si fece un bel giro della pista... guardavamo gli aerei davanti a noi cercando di indovinare quale poteva essere il nostro... sapevamo solo che era della Austrian Airlines, ma non ne vedevamo in giro... a un certo punto, scena fantozziana !!! Il pullmino si ferma davanti a un bimotore della Tirolean Airlines, ovvero la linea aerea tirolese !!! Sottomarca della Austrian !!! Non potevamo crederci... ecco perchè costava poco ! Rebecca se la faceva sotto... non so se ci siete mai saliti, io l'ho fatto ben tre volte... e vi garantisco che non è un veicolo rassicurante... nonostante ciò, arrivammo sani e salvi a Vienna : il bimotore si era rivelato quanto meno efficente anche se non rassicurante... e le hostess (gran fighe) vennero definite da me e Julien "delle belle Manze" ^__^ Per fortuna, a Vienna ci aspettava un vero aereo... un gigante tipo jumbo (non so dirvi il modello perchè non sono pratico di queste cose). Dovemmo però attendere un paio d'ore per salirci... giusto il tempo di scendere dal bimotore, fare un giro dell'aereoporto, andare alla toilette ed eravamo già pronti per ripartire... nella nostra sala d'imbarco, eravamo gli unici occidentali :) Tutti gli altri erano giapponesi ^___^ Ci sentivamo già un po' lì...

 21 MAGGIO 2003 - il primo giorno in Giappone 

.: L'Arrivo Il volo sul jumbo fu piuttosto bello e confortevole : l'aereo internamente era splendido, dietro ogni sedile c'era un piccolo schermo tv in cui venivano proiettati (a scelta) film, cartoni animati e programmi sportivi o tv, e addirittura c'erano dentro dei videogiochi !!! Io passai almeno due ore a giocare a scacchi col computer di bordo ;) Julien era molto agitato e non sapevamo di che parlare... ma solo perchè era talmente eccitato che non riusciva a dire niente ^_^ Rebby invece si addormentò subito... lei ha la fortuna di avere il sonno facile e pesante, e riuscì a dormire bene quasi tutto il tempo :) Io, da parte mia cominciai subito a informarmi su cosa avremmo trovato, quindi mi spulciai bene il mio libro-guida sul Giappone... da bravo capogruppo, dovevo prepararmi ! Fu così che passarano 13 ore... il tempo sembrava volato (in tutti i sensi)... avevamo parlato, giocato e dormito (io non molto) e mangiato bene direi, ci avevano servito persino del sushi ! Non avevo mai mangiato così bene su un aereo (e credetemi ne ho presi tantissimi)... la prossima volta prenderò di nuovo la Austrian !

Quando l'aereo finalmente atterrò al Kansai Airport [foto qui sopra] tutti e tre stavamo diventando matti dall'impazienza... Rebby in particolare fremeva e continuava a spintonarmi perchè non vedeva l'ora di uscire dall'aereo. Finalmente, preso il corridoio mobile, arrivammo a una specie di trenino [foto qui sotto] una sorta di monorotaia interna dell'aereoporto : eravamo già cotti con gli occhi a palla per l'eccitazione, il luogo era talmente pulito e spaziale che sembrava di stare in una astronave di qualche film :) Vedere attorno a noi solo ed esclusivamente giapponesi ci gasava da matti, ormai eravamo lì ! E non ci saremmo più schiodati dal jap per due interi mesi !!! Passata la dogana (ci stavamo chiedendo se ci avrebbero fatti particolari controlli a causa della Sars, che all'epoca allarmava il mondo...), arrivammo al salone centrale... oramai eravamo fuori dalla zona chiusa, e ufficialmente nel vero Giappone ! Ci guardammo un po' attorno, e mentre cercavo di fermare Rebby che saltellava qui e là tutta eccitata, Julien mi fece notare che dovevamo subito chiamare le nostre mamme adottive che andavano avvisate telefonicamente del nostro arrivo... questi erano gli accordi !

Avevamo in tasca solo banconote, quindi io mi diressi verso un'edicola e comprai dei chewing-gum (non avevo idea di come chiedergli di cambiarmi la moneta per telefonare !), e fu così che mentre cercavo una cabina telefonica misi in bocca il mio primo cibo giapponese : una gomma alla fragola ;) Giunto al telefono... cerco il numero, con i due scemi dietro di me che fanno mille commenti, tutti stupidissimi "guarda ! Una cabina telefonica giapponese !" e ancora "guarda ! Un'edicola giapponese con dentro giornali giapponesi !" e di nuovo "guarda! Dei giapponesi che indossano abiti giapponesi!!!"... ahahahah ^O^ Mentre componevo il numero notai un facchino che ci osservava divertito :) Fu il primo sorriso giapponese che qualcuno ci rivolse ^o^ Ma torniamo a noi. La linea era libera... stavo chiamando la mia "mamma" Yuko (ovvero Jupy), che sapevamo essere quella che parlava meglio inglese e quindi quella da contattare... mi risponde "Hai Kannen desu, moshimoshi ?"... e cioè "si, sono Kannen, pronto chi parla ?"... e io "ehm... i'm Alessio, from Italy !!! We are at Kansai Airport !!! We're arrived !"... e lei "Hai! Ok, we'll wait for you at bus station at Kobe !" agitatissima ! Detto ciò, sapevamo già da accordi di dover prendere un bus-navetta per Kobe, le "mamme" intanto si sarebbero recate al capolinea per venire a prenderci :)

.: L'Incontro Ci mettemmo un po' a capire quale bus prendere, ma avevamo nomi e destinazioni e barcamenandoci con un po' di inglese riuscimmo a capirlo grazie ad alcuni simpatici e pazientissimi facchini. Saliti sul pullman, eravamo di nuovo seduti ! Che palle ! Dopo tutte quelle ore di aereo volevamo solo stare in piedi... però fu bello passare un'oretta a chiacchierare esaltati, osservando il panorama dalla cima dell'autostrada (dovete sapere che in Giappone le autostrade cittadine sono sempre sopraelevate !!) che stavamo percorrendo ! Passammo attraverso Osaka, sia il centro città che il porto e la zona industriale per poi arrivare ai margini di Kobe... solo che sia Osaka che Kobe sono talmente grandi e vicine che non si capisce dove comincia una e dove finisce l'altra ! Infatti, le due città unite vengono chiamate "Hanshin" come fossero un'unica città ^^ Gli ultimi dieci minuti di tragitto furono silenziosi... ci stavamo tutti un po' riprendendo sia dall'eccitazione che dalla stanchezza per il lungo viaggio ! Ormai stavamo in piedi solo grazie all'adrenalina :P Nonostante l'entusiasmo non vedevamo l'ora di buttarci a letto... soprattutto io che avevo dormito niente. Il bus giunse al capolinea... l'autista ci diede le nostre enormi valigie, e cominciammo a guardarci attorno spaesati : eravamo in un quartiere residenziale di lusso, con bellissimi grattacieli, proprio davanti alla fermata della metro... e davanti a noi, 3 donne giapponesi di circa 30 anni (a testa), che ci osservavano... vedendo me e Julien cominciarono a bisbigliare... ma quando Rebby uscì da dietro di noi credo intuirono che era noi che stavano aspettando, visto che è una ragazza abbastanza appariscente ^o^

Strette di mano, sorrisi e i nostri primi inchini ! Ci stavamo presentando... la mia mamma giapponese si chiamava Yuko (ormai l'avete capito) detta "Jupy", quella di Julien si chiamava Sumie (detta "Snoopy") e rideva come una matta, mentre quella di Reb si chiamava Izumi, per gli amici "Ruby"... che ci sorprese sfoggiando un pò di parole in italiano ! Scoprimmo solo in seguito che solo un mese e mezzo prima era stata a Verona ospite di una famiglia italiana durante la Golden Week (una festività giapponese). Dopo aver scambiato le prime parole, seguimmo le nostre mamme che si isolarono per un attimo davanti a noi scambiandosi commenti a una velocità impressionante... in tre riuscimmo a capire una parola su 100 :) Loro ridevano, scherzavano e noi scemi ci chiedevamo che cavolo stavano dicendo... l'unica cosa che capivamo distintamente era "sugoi, kawaii, kakkoi !!!" e cioè "che figata, che carini, che belli...", eheheh.

.: sopra: ecco come sono le metropolitane giapponesi... belle e pulite... :.

Speravamo tanto (sentendo il dolce peso delle nostre valigie) che fossero venute a prenderci in macchina... e invece cominciarono a scendere verso la metropolitana ! Argh !!! Eravamo a pezzi... e ora ci toccava pure prendere la metro ! Scendi le scale, fai il biglietto... aspetta il primo treno... ed entrati nel vagone... wooooosh ! Aria condizionata a mille !!! Un frigoriferoooooo ! Noi eravamo abbastanza sudati (era il 21 maggio e faceva caldino), e passare di colpo a quella temperatura fu traumatico (il giorno dopo infatti eravamo tutti e tre col raffreddore !). Bisogna dire però, che il viaggio in metro, che durò circa 35 minuti, fu comodo e rilassante... le poltroncine sono comode e morbide, spaziose... e io guardavo dal finestrino il paesaggio, cominciando a scorgere le prime villette, centri commerciali, parchi, prati, campi e anche qualche bosco. Ognuno di noi cominciò a fare conoscenza diretta della propria mamma, e quindi io mi ritrovai a parlare con Yuko : "che lavoro fai, dove vivi, cosa ti piace mangiare, sei stanco..." tutte cose così. I giapponesi sono molto discreti e non ci fecero domande troppo personali o dirette, e fu piacevole conoscerci perchè avemmo la possibilità di abituarci a tutti i loro "ooooohhh..... ahhh !!!" di stupore :) Ogni volta che dicevamo cose del tipo "io disegno, io suono, io canto, io ho la moto, io ho il gatto..." reagivano con entusiasmo e simpatia, e per noi era piacevole... ci sentivamo delle rockstar :) E la cosa bella fu che questa sensazione ci accompagnò per l'intera vacanza !!! Dato che le altre centinaia (e non è per dire una cifra... abbiamo conosciuto davvero un centinaio di persone, se non più, a testa!!!) di persone che conoscemmo reagirono tutte allo stesso modo :)

.: Finalmente a casa Giunti a destinazione, fu il momento di separarci momentaneamente : toccò a me scendere per primo, alla stazione di Seishin Minami, il quartiere in cui viveva Yuko e che sarebbe stato la mia casa per due mesi. Julien e Rebby proseguirono : lui sarebbe sceso alla prossima, lei due fermate più avanti e cioè il capolinea. Yuko mi avvisò che ci saremmo visti di nuovo tutti insieme per mangiare qualcosa (erano circa le 2.30 del pomeriggio), quindi salutai i miei amici e le loro mamme e seguì Yuko fino alla macchina (finalmente !).

.: sopra: Seishin Minami, il quartiere residenziale di Kobe in cui vivevo :.

Tre minuti contati e arrivammo a casa sua : era una villetta come tante altre, e quel quartiere residenziale era composto da palazzi di 6-10-15 piani e da moltissime villette. Mi spiegò che lei e la sua famiglia abitavano al piano di sopra, e che sotto di loro abitavano i nonni, genitori di Junji, marito di Yuko. Arrivai all'ingresso e tolsi le scarpe, seguì Yuko lungo la ripidissima scala (sempre con appresso il mio enorme e pesantissimo valigione) ed entrai in casa... c'era un piccolo corridoio, si intravedevano le porte delle camere e del bagno e poi il soggiorno con la cucina. Non era una casa enorme, ma la mia stanza andava bene, era abbastanza spaziosa, munita di condizionatore, con una finestra che dava sul balconcino e i tatami. La stanza era quella degli ospiti e quindi arredata solo con un tavolino basso e ovviamente il mio futon, dove avrei dormito. Per circa dieci minuti Yuko mi illustrò un po' la casa, mi disse di fare come fossi stato di famiglia, di prendere quello che volevo dal frigo e mi spiegò tutto del bagno, di come si accendeva lo stereo, la tele ecc ecc.

La prima cosa che mi offrì fu una bibita e poi mi chiese se avevo fame o volevo fare un bagno. Gli dissi che prima preferivo dormire, perchè stavo in piedi solo grazie al mio entusiasmo... dormì per circa due ore, in modo molto profondo, sperimentando il mio futon e il mio cuscino di riso, e mi svegliai sentendo delle voci provenire da fuori... capii che Yuko stava parlando con Miki, sua figlia, che vista l'ora (circa le 5 di pomeriggio), doveva essere appena tornata da scuola... si capiva che Yuko era gasatissima e raccontava con foga qualcosa su di me e gli altri, e Miki rideva compiaciuta : ancora oggi mi piacerebbe sapere che cavolo si dissero :)) Uscii dalla mia stanza, e tempo di bere qualcosa salirono di sopra Yuko e Miki, che ebbi finalmente modo di conoscere : Miki era una ragazza direi assolutamente normale, carina, col viso simpatico e i capelli a caschetto, vestita alla marinaretta (sisisisiiiiiiiii marinaretta !!!)... mi sorrideva e cercava di spiccicare qualche parola in inglese e italiano, ma poi si bloccava goffamente per l'emozione e si rivolgeva a Yuko per un aiuto :) Che prontamente la correggeva o le suggeriva le parole da dire... ehehehe. Furono momenti molto divertenti :)

.: Il Primo pasto Dopo aver conosciuto Miki, mi feci finalmente una bella doccia, e mi cambiai. Tutto bello infighettato, misi le scarpe e seguii Yuko in macchina : avevamo appuntamento con gli altri al ristorante... per la precisione un Family Restaurant di nome Coco ^_^ Con cucina californiana !!! La verità è che cucinavano un po' di tutto, giapponese, spaghetti, pizza, sushi e hamburger, ma era tutto tranne che californiano... che cmq, è una cucina che non esiste ^o^ Parcheggiata la macchina fuori dal ristorante, dato che eravamo in anticipo, chiesi a Yuko se potevamo fare un salto ad un supermarket che c'era lì di fronte... ero troppo curioso di vedere cosa c'era dentro ! Yuko non capiva e così le spiegai che tante cose che avevano loro da noi manco esistevano, e viceversa, ed ero quindi curiosissimo : le dissi chiaramente e per la prima volta che volevo vedere tuttotuttotutto del Giappone e che non volevo perdermi niente... e così fu ;)

Giravo per il reparto ortofrutta estasiato (ebbene si, sono cretino... ahah ^^) di fronte ai daikon [foto qui di fianco] che avevo visto tante volte nei cartoni ! E a tanti altri frutti e ortaggi mai visti prima... ero così esaltato che non mi accorgevo di quanto attiravo l'attenzione : un impiegato del market che stava scaricando casse di frutta mi guardò strano e mi disse "aah, Italia, welcome to Japan !", però lo disse serio... non ridendo. Forse era invidioso o forse solo stronzo ^_^ Sta di fatto che fu la prima volta che mi resi conto di essere in Giappone, e che ero diverso da tutti loro e si vedeva tanto (per la cronaca, io sono piuttosto alto e grosso e ho la testa rasata, ergo sono piuttosto appariscente, soprattutto agli occhi di un giapponese). Proseguì il mio giro mandando a cagare il tizio (in italiano), e cominciai a sbirciare le zuppe, le patatine, gli snack, le bibite, il sushi pronto, la carne, il pesce... tutto ! Era tutto così strano, diverso, affascinante. Yuko era sconvolta dai miei atteggiamenti perchè per lei quelle cose erano banalità quasi noiose, per me invece che sono così curioso e amo le novità erano l'oro dei pirati... ci mise un po' a capire ed apprezzare quel mio modo di amare e scoprire le piccole cose che la circondavano ogni giorno... credo che fu la prima volta che vide una persona comportarsi così, nonostante fossero 11 anni che ospitava gente di tutto il mondo a casa sua, dato che era una esponente di alto livello della Hippo Family :)

Uscimmo dal market, io ero esaltatissimo e soddisfatto, e lei sembrava contenta di ciò... ci dirigemmo verso il ristorante e scoprimmo che mentre io cazzeggiavo al market gli altri erano arrivati e ci stavano aspettando... e così eravamo diventati i ritardatari *_* Julien si era messo una t-shirt rossa con dei kanji, per sentirsi più a suo agio :P Rebby invece scosciata come sempre: top, minigonna e occhiali da sole... c'erano i maschi che sbavavano al suo passaggio !!! Ahahah, che scena ^^
Dentro il ristorante c'era un casino tremendo ! Era davvero un family restaurant, e infatti c'erano bambini da tutte le parti ! Mamme che chiacchieravano tra di  loro e pochi mariti rassegnati ai loro ruoli di papà sfigati... preso un tavolo, fu il momento della prima ordinazione, che fu facile dato che ogni piatto era esposto in foto. Io presi una cosa mista, tipo zuppetta di udon, riso, carne di maiale e insalata di patate. Julien prese una cosa quasi uguale alla mia, ma col pollo invece del maiale (e non contento si mangiò pure il mio riso che io avevo lasciato, dato che ero sazio), mentre Rebby prese una sorta di omelette ripiena di riso saltato (Omurice), una cosa molto buona e diffusa in Giappone, che si cucina in mille varianti.

.: La Serata Qualche chiacchiera e molti bicchieri d'acqua... io non so perchè ma avevo caldo e sete (anche se c'era l'aria condizionata), io e Julien andammo a cambiare l'acqua al pesce per la prima volta (le prime volte ve le segnalo), e tornati ci unimmo alla conversazione che Rebby intratteneva con tutte e tre le mamme. Prese dall'entusiasmo, Yuko, Sumie e Izumi cominciarono a parlare con noi del programma della settimana : ci chiesero cosa volevamo visitare, fare, comprare, vedere... ci proposero lo zoo, l'acquario, il mare, musei, centri commerciali e altri luoghi vicini a Kobe raggiungibili in un ora o due di automobile. Noi non sapevamo bene cosa fare, perchè ancora ci sentivamo spaesati da tutta questa massa enorme di novità ed eccitazione ! Buttammo giù un paio di idee, sapendo bene che poi alla fine avremmo dovuto improvvisare un po'. Quello che ci premeva di più al momento non era tanto visitare un luogo preciso, quanto più vivere il Giappone così com'era, alla giornata! Ne avevamo tutto il tempo ^_^

Dopo un'oretta di chiacchiere anche tra noi tre amici, salimmo tutti sull'auto di Sumie (che era una specie di furgoncino spaziale e conteneva fino a 7 persone) e facemmo un giro per il quartiere e i dintorni di circa un'ora. Poi fu il momento di separarci di nuovo, era ora di andare a casa per la cena... ovviamente non avevamo molta fame, ma dovevamo conoscere anche i nostri papà adottivi, che tornavano dal lavoro. Il mio come ho detto, si chiamava Junji : un tipo simpatico, un po' sulle sue ma gentile e sorridente... scherzoso, amante di Godzilla, del sumo e degli aggeggi elettrici (infatti il suo mestiere era quello di tecnico elettrico), di aspetto comunissimo, non troppo alto coi capelli corti. Il papà di Julien si chiamava Kazuyoshi, ed era una sorta di impiegato (ma non so cosa facesse di preciso), di aspetto era : pelato, abbastanza alto, con un faccione un po' imbronciato, molto peloso (strano per un giapponese), e sempre in pantaloncini corti e sandalozzi da crucco ! Un tipo strano, sempre con la sigaretta in bocca alla Gigen ^^ Julien ci raccontò che lo vedeva solo la sera tardi, perchè tornava sempre dopo cena, e avevano giusto il tempo di fumarsi una sigaretta in balcone e chiacchierare una mezz'ora. Il papà di Rebby invece era il nostro mito : Shunsuke, l'uomo che non deve chiedere mai !!! Perennemente allegro, buono, disponibile, sempre con uno dei due figli addosso a mo' di koala-zainetto, sembrava un marsupiale =) Molto simpatico, lui se non ricordo male era una sorta di addetto tecnico di una centrale dell'acqua della zona, anche lui aveva un aspetto abbastanza comune, e un filo di pancetta.

Ovviamente, tutti noi avevamo anche delle "sorelle" e dei "fratelli" adottivi... dei piccoli giappo :) Io avevo Miki, che all'epoca aveva ancora 14 anni, ma Julien e Rebby avevano dei bambini piccoli in casa ! Joy (io lo chiamo così, ma è sempre Julien, ok ? Così faccio prima a scriverlo) aveva due fratellini : Takanori, di 10 anni, e Yuuki, di 9 anni (un mito quel bambino). Rebby invece aveva un fratellino, Kohe, di 8 anni (una peste tremenda !!! Ma adorabile... Rebby ci ha giocato all'infinito con quel bimbo !), e Sae, una bimba adorabile (e bellissima) di 6 anni, iscritta all'ultimo anno d'asilo. Insomma... anche qui ho fatto casino :) Ma volevo descrivervi un po' le famiglie... comunque, a cena fu il momento di conoscere i papà e gli altri membri della famiglia non conosciuti nel pomeriggio (nel mio caso i nonni). Dopo aver mangiucchiato poco poco (io mangia Chirashizushi!), con un paio di telefonate, decidemmo di recarci al porto, vicino all'Akashi Bridge, il ponte sospeso più lungo del mondo [foto qui sopra], nella zona dove stava Rebecca con la sua famiglia, per fare tutti insieme una passeggiata... fu lungo lo "struscio", che era pieno di locali e di giovani che facemmo le nostre prime foto tutti insieme :)

.: sopra: la zona nei pressi del ponte Akashi, la via precisa dove viveva Rebecca :.


.: NUOVA PARTE !!! :.

 22 MAGGIO 2003 - prime sensazioni...

.: Il Risveglio La mia prima notte in Giappone fu incredibile... intanto, nonostante il fuso orario (8 ore), dormii come un sasso... ero stanchissimo!!! E quindi il mio sonno fu diretto e profondo, e ciò fu un vantaggio, perchè mi liberai subito del problema del fuso, abituandomi all'istante degli orari del Giappone ^^ Per Rebby fu lo stesso: lei dormiva a comando... Joy invece fece più fatica e gli ci volle una settimana buona per abituarsi del tutto! Personalmente, ricordo che aprii gli occhi vedendo questa stanza estranea, o come dice Shinji "soffitto sconosciuto"... e pensai "non ci credo... sono in Giappone! Ho dormito qui, e mi sto risvegliando qui" che figata ragazzi... sono emozioni belle, importanti... che solo quando sei lì vivi e capisci a pieno ;) Uscii dalla mia stanza facendo scorrere la porta, e trovai subito Yuko che mi accoglieva con un sorriso! Mi offrì del caffè giapponese, che è una cosa del tipo caffè americano, solo molto più forte! Lo vendono in cartoni, come il latte, ma vi assicuro che è buonissimo, non lo avrei mai detto! Io da quel giorno lo presi tutte le mattine insieme al latte, e a volte lo bevevo anche da solo come bibita rinfrescante, dato che era già zuccherato: una vera figata di bibita. Non ricordo bene cos'altro mangiai, forse dei dolci, o dei biscotti. La mattina me la potevo prendere comoda, e infatti mi feci una doccia rilassante e un bel bagno (il tutto alla nipponica), mi vestii con calma, e poi andammo a casa di Sumie, dove ci aspettava anche Rebby con Izumi.

.: sopra: la mia stanza, come vedete, piena di oggetti comprati lì ^^ :.

.: Cucinare italiano Visto che eravamo ospiti, le nostre "mamme" pensarono bene di approfittarne un po', e ci chiesero di cucinare qualcosa di italiano ^^ Proprio non resistevano... d'altronde, era giustamente uno scambio culturale!!! Noi tre amici cominciammo a discutere su cosa si poteva fare, osservando il contenuto del frigo di Sumie, che era enorme!!!!!!!!! Rebby trovò una piccola boccetta di olio d'oliva sotto il lavandino, io intravidi le melanzane, e Julien notò che c'era della pancetta: Sumie tirò fuori un pacco di spaghetti Barilla... e non ci volle molto per capire cosa potevamo fare! Joy e Rebby si misero al lavoro per cucinare una sorta di pasta all'amatriciana, mentre io cominciai ad affettare le melanzane per farle in un modo che loro manco immaginavano... fritte alla siciliana! Vi dico così perchè in Giappone la norma è mangiarle al vapore. Tra l'altro, sono più piccole delle nostre, e quindi erano proprio graziose queste fettine piccine ^^ Nel frigo di Sumie, che era piena di risorse, c'era anche del basilico, e quindi ebbi modo di condire meglio le melanzane. L'amatriciana venne un capolavoro (nonostante l'assenza del guanciale), e le melanzane pure... d'altronde, eravamo tre ottimi cuochi ;) Si leccarono tutti i baffi, e fu l'inizio di un vero percorso alimentare italiano... dato che furono molte le occasioni in cui ci chiesero di cucinare nuovamente ^^

.: Un pomeriggio tra le viuzze... Dopo pranzo, noi tre ci riposammo un attimo, e per la prima volta da quando eravamo arrivati, accendemmo il televisore! Lo zapping fu mostruoso... "ferma ferma, fa vedere! No cambia, rimetti dov'era prima! Aspetta, guardiamoci 'sta pubblicità!!! Fu spassoso ^^". Intanto le mamme spettegolavano un pochino... io cominciai a sbirciare tra i dvd di Sumie, e oltre a molti film a cartoni per bambini, e opere di Miyazaki, scovai Mr.Bean!!! Non so perchè, ma ci trovammo tutti e tre con la voglia di dargli un occhiata e farci due risate! Paradossalmente, eravamo tre italiani in Giappone che guardavano un telefilm comico inglese... ^^ Nel frattempo, si unirono alla visione anche Takanori e Yuuki, i fratellini di Julien. Poi uscimmo, per fare una passeggiata per il quartiere... eravamo noi tre insieme a Yuuki, che ci faceva da guida, spiegandosi a gesti, e sorridendoci di tanto in tanto... dopo tanti anni di cartoni animati, a osservare Johnny e Sabrina, Lamù che svolazza, Ranma che salta da un muretto all'altro, anche noi eravamo in mezzo a quelle stradine, circondate da muretti bianchi, contenenti villette deliziose di due piani, coi pali della luce addobbati da migliaia di fili elettrici... avete presente cosa intendo vero? Marciapiedi lunghi e curati, alberelli lungo la strada, ogni tanto una macchina, e in lontananza il riecheggiare di bambini che giocano... che pace, che tranquillità! Eravamo felicissimi e ci godevamo in silenzio, quasi per magia, quel momento indimenticabile... quel momento così familiare, visto alla tv, ma mai vissuto di persona. Ebbene, ora eravamo lì, e lo stavamo vivendo sul serio. Yuuki saltellava e correva contento, sembrava inebriato dalla nostra presenza, e si vantava quando incontrava per strada qualche amichetto, che ci osservava incuriosito... come per dire "ma che ci fai con tre occidentali???"... eheh.

.: La prima Hippo riunione
La sera, uscimmo da casa di Sumie, dopo un po' di chiacchiere, per dirigerci alla nostra prima riunione Hippo Family. Il luogo era una stanza affittata dall'associazione all'interno di un centro commerciale. Questi luoghi erano diffusi e adoperati da chi voleva incontrarsi con più persone, dato che quasi sempre in casa mancava lo spazio necessario. Le stanze erano pulite, munite di impianto stereo e microfono, e ci si poteva fare feste, karaoke, riunioni, ballare... insomma, un ritrovo di persone che avevano qualcosa da fare tutte insieme :P A me ricordava tanto una piccola palestra, di quelle della scuola, che ogni tanto si usavano per le riunioni coi genitori, le lotterie o le feste di paese. Trovammo molta gente all'interno, almeno una quindicina di persone tra genitori e bambini. Noi eravamo una dozzina in tutto, e quindi oltre venti persone alla prima riunione. Gli altri Hippos (gli altri membri della Hippo Family della zona, li chiamerò così d'ora in poi, per comodità), erano estasiati... i primi commenti furono: che io ero virile e sembravo un samurai, e che avevo la voce suadente e lo sguardo affascinante, che Rebby era bellissima e misteriosa, e che Julien era cool e simpaticissimo ^^ Venimmo tempestati di domande, da tutti, in tutte le lingue... tra tutti e tre, potevamo vantare la conoscenza di inglese, francese, spagnolo e anche giapponese ^^ oltre ovviamente alla nostra lingua. La Hippo family è una associazione internazionale, nata in Giappone ma diffusissima anche in altre parti del mondo, specialmente negli States e in Messico, e quindi l'obiettivo principale è conoscere altre culture e lingue, con i relativi usi e costumi. Passammo molto tempo a parlare, scherzare e conoscerci... fino a quando giunse il momento di parlare un po' meglio di noi: c'era una abitudine nella Hippo, e cioè di avere dei nicknames scherzosi... (infatti, Yuko aveva il nick "Jupy", Sumie "Snoopy" ecc)... quindi, ognuno di noi cominciò a presentarsi ufficialmente come membro Hippo! Cominciò Rebecca, che tra noi era la meno timida e anche la più sborona e pareva si sentisse sempre a suo agio in qualunque circostanza ^^ Decise che il suo nome era "Tomoyo-chan", lo stesso nick che ha sempre usato per il sito e, successivamente, il forum ^^ Gli Hippos esultarono a vedere che si era scelta un nome giapponese! Anche perchè "Tomo" significa "amico" in jappo ^^ e quindi, era un modo socievole di presentarsi! Joy invece la buttò sullo scherzo e sul carinoso, e dopo averci pensato parecchio si battezzò "Ichigo-chan"! Fu il tripudio di risate... soprattutto per i bambini :P Ichigo infatti significa fragola! Per il resto della vacanza, tutti quelli nuovi che lo conoscevano gli chiedevano "ma perchè Ichigo?" e lui "perchè ho la faccia a forma di fragola!!!" ahahahah che scemo ^^ Io invece, volli rendere omaggio a un personaggio che mi piace molto, e cioè Kei-kun, il protagonista di Onegai Teacher... anime che all'epoca mi faceva sognare tantissimo il Giappone, e che vidi prima di partire. Legato a questa sensazione pensai: "come mi piacerebbe sentire che la gente mi chiama così!" e infatti così fu per tutta la vacanza :) Ancora oggi, quando sento amici via email, tutti mi dicono "ciao Kei-kun, come stai!!!"... è bello perchè Kei-kun è il mio "io" giapponese ^^
Terminata la parte introduttiva, finirono le due ore di riunione... e così fu il momento di salutarsi con tutti. Arrivato a casa, guardai un po' di tele tutto curioso, e poi andai a nanna. Ero ancora molto stanco e tutta questa eccitazione era spossante anche se meravigliosa ;)


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