.: Takeshi Kitano :. Recensioni dei Film
A cura di Sasuke Kid & Tomoyo-chan, con la collaborazione di Francesco Ganassin.

VIOLENT COP
[
Sono Otoko, Kyobo Ni Tsuki - 1989 - 103 min.]
Regia: Takeshi Kitano Soggetto: Hisashi Nozawa.
Sceneggiatura: Hisashi Nozawa, Takeshi Kitano Fotografia: Yasushi Sasakibara.
Montaggio: Nobutake Kamiya Musica: Daisaku Kume (su temi di Eric Satie).
Scenografia: Masuteru Mochizuki, Kazuyoshi Sawaji Suono: Senji Horiuci.

Produzione: Hisao Nabeshima, Takio Yoshida e Shozo lchiyama per Bandai Media Division, Shochiku Fuji Company.
Produttore esecutivo: Kazuyoshi Okuyama.
Direttore di produzione: Akinori Kuroda.
CAST Beat Takeshi (Azuma), Maiko Kawakami (Akari), Makoto Ashikawa (Kikuchi), Shirò Sano (Yoshinari), Shigeru Hiraizumi (lwaki), Mikiko Otonashi (moglie di lwaki), Haku Ryu (Kiyohiro), lttoku Kishibe (Nito), Ken Yoshizawa (Shinkai), Hiroyuki Katsube (il sostituto capo della polizia Higuchi), Noboru Hamada (detective capo Araki), Yuuki Kawai (detective Honma), Ritsuko Amano (fidanzata di Honma), Taro lshida (detective Tashiro), Katsuki Muramatsu (sostituto questore Anan), Kenichi Endo (Emoto), Ei Kawakami (Hashizume), Kiminari Matsumoto (Sakai), Zhao Fanghao (psichiatra).
TRAMA Azuma, un detective dal carattere indipendente e solitario vive con la sorella, appena uscita da un istituto di igiene mentale. Azuma trova difficile, se non impossibile, rispettare le regolari procedure d'indagine della polizia e sottostare ai superiori. Viene quindi duramente criticato dai suoi colleghi per i suoi metodi estremamente violenti. Mentre indaga sull'omicidio di uno spacciatore, finisce per arrivare a Nito, uomo d'affari a capo del racket della droga. A questo punto la situazione precipita : Kyoshiro, killer spietato al servizio di Nito, fa sequestrare la sorella di Azuma. Questa, nelle mani dei rapitori, verrà drogata e seviziata. Intanto, Azuma viene sospeso dal suo incarico e, da solo, prepara la sua spietata e tormentata vendetta.
COMMENTO Sono stato fortunato a vedere questo film subito dopo Hana-bi. Fu il primo film che vidi di Kitano, seguito da questo. Non sapevo fosse la sua prima pellicola, perchè all'epoca non ero informato su Kitano come lo sono oggi, nè avevo idea di chi fosse veramente. Violent Cop è una delle sue pellicole che preferisco, nonostante non sia poetico come molti altri suoi film, è di una violenza cruda e diretta, e questo mi affascina molto. Una delle scene che continuano a colpirmi maggiormente è quella in cui incrocia per strada Kyoshiro, che tenta di accoltellarlo, e nel mezzo della zuffa, un colpo di pistola alla testa uccide una ragazzina che passa lì di fianco, con una amica, che non può che gridare come una pazza. La scena in sè è talmente reale e secca che la prima volta che la vidi rimasi impietrito.

Takeshi Kitano ha detto... "Siccome ero comico in televisione, gli spettatori giapponesi si sono messi a ridere la prima volta che mi hanno visto apparire sullo schermo, in Violent Cop, il mio primo film. All'inizio dunque era difficile ribaltare quell'immagine, poi ho scoperto il personaggio del pagliaccio bianco del circo, un pagliaccio che fa ridere le persone ma le cui espressioni sono impresse di malinconia e di dolore. La mia apparizione sullo schermo fa un po' lo stesso effetto di quella del pagliaccio bianco. (...) L'ispettore di polizia, come lo yakuza, è prossimo alla morte perchè è armato. E' per questo che sono spesso, sia l'uno che l'altro, gli eroi di questo genere di film. La violenza per me è il gioco del rakugo classico giapponese. Nel rakugo, anche se si racconta sempre la stessa storia, si ha l'impressione che sia differente a seconda di chi la racconta. La maniera di mostrare la violenta è dunque molto importante. Ed è altrettanto difficile mostrare la causa di questa violenza."


BOILING POINT
[
3-4 X Jugatsu - 1990 - 96 min.]
Regia: Takeshi Kitano Soggetto: Takeshi Kitano.
Sceneggiatura: Takeshi Kitano Fotografia: Katsumi Yanagishima.
Montaggio: Takeshi Kitano Scenografia: Osamu Sasaki.
Suono: Senji Horiuci Produzione: Hisao Nabeshima, Takio Yoshida per Shochiku Fuji, Yamada Right Vision, Bandai Media Vision Produttore associato: Masayuki Mori.
CAST Masahiko Ono (Masaki), Yuriko Ishida (Sayaka), Takahito Iguchi (Iguchi), Minoru Iizuka (Kazuo), Hitoshi Ozawa (Kanai), Hisashi Igawa (Otomo, boss della yakuza), Shinobu Tsuruta (padrone della pompa di benzina), Koichi Akiyama (benzinaio), Takahiko Aoki (Saburo), Hiroshi Suzuki II (Takuya), Makoto Ashikawa (Akira), Tsuneo Serizawa (Makoto), Beat Takeshi (Uehara), Katsuo Torashiki (Tamagi), Jennifer Baer (ragazza nera), Bengal (muto), Eri Fuse (Fumiyo), Naotaka Hanai (ragazzo ricco in moto), Hiroshi Ide (Hajime), Kenzo Matsuo (Naoya), Johnny Okura (Minanizaka), Ronny Santana (militare a Okinawa), Etsushi Toyokawa.
TRAMA Masaki, un ragazzo all'apparenza un po' tardo, lavora presso una stazione di servizio. Gioca nella squadra di baseball locale, ma non è particolarmente dotato, nè ha particolari interessi. Sul posto di lavoro, dando un pugno ad uno yakuza arrogante, scatena l'ira del capo degli yakuza della zona che esige di punirlo. Un suo amico, ex yakuza, decide di aiutarlo, e fa in modo che egli non venga massacrato. Sarà poi il suo amico però a subirne le conseguenze. Per vendicarlo, Masaki parte per Okinawa insieme a un amico, perchè ha saputo che lì c'è chi può dargli delle armi da fuoco. A Okinawa, Masaki e il suo amico incontrano Oshiro e Uehara, due pazzi yakuza che li aiuteranno a reperire le armi e li guideranno verso la strada della vendetta.
COMMENTO Ho visto da poco Boiling Point, era uno degli ultimi titoli che mi mancavano. L'ho trovato abbastanza bello, anche se un po' più lento del solito. Lo stile è ancora molto vicino alla crudezza di Violent Cop, ma si cominciano a intravedere alcune scene poetiche che poi diventeranno il marchio tipico di Kitano. Personalmente, preferisco quando Kitano è il protagonista, però va bene comunque, dato che in questo film fa la parte dello yakuza pazzo Oshiro. Una nota : questo film somiglia moltissimo a un titolo americano, in cui recitano dei giovanissimi Emilio Estevez e Demi Moore... il film si chiama Wisdom, ed è veramente molto simile ! Plagio o stessa idea ???

Takeshi Kitano ha detto... "Durante un sopralluogo siamo passati davanti ad un campo di girasoli, del tutto per caso. All'improvviso ho deciso di girare una scena che ovviamente non era nella sceneggiatura. Con il mio accessorista abbiamo cominciato a fabbricare il mazzo di fiori che mi sono messo in testa. Tutta l'equipe mi ha trovato mostruoso. Nessuno ha accettato questa scena, nemmeno nel montaggio finale. E alla fine è la scena simbolica di tutto il film. Ma non si può immaginare questo genere di scene al momento della scrittura. Il che significa che le riprese richiedono della flessibilità. Ho cercato di descrivere il tipo di yakuza giapponese, com'è veramente. E' vero che il protagonista del film è uno yakuza sciocco, ma c'è comunque una storia di morte, di sacrificio e di amicizia, temi che accompagnano sempre le storie di yakuza".


SILENZIO SUL MARE
[
Ano natsu, ichiban shizukana umi - 1991 - 101 min.]
Regia: Takeshi Kitano Soggetto: Takeshi Kitano.
Sceneggiatura: Takeshi Kitano Fotografia: Katsumi Yanagishima.
Montaggio: Takeshi Kitano Suono: Senji Horiuchi.
Scenografia: Osamu Sasaki Musica: Joe Hisaishi.
Produzione
: Masayuki Mori II, Takio Hoshida.
CAST Claude Maki (Shigeru), Hiroko Oshima (Takako), Susumu Terajima, Sabu Kawahara.
TRAMA Shigeru è un giovane spazzino sordomuto che si appassiona alla pratica del surf. La sua fidanzata, Takako, anch'essa sordomuta, lo segue sempre e lo osserva dalla spiaggia allenarsi. Gli altri surfisti lo prendono in giro. Un giorno il proprietario di un negozio di articoli sportivi vede Shigeru allenarsi e rimane colpito dalla tenacia e dalla determinazione con cui si allena. Tenta così di aiutarlo, regalandogli una tuta ed iscrivendolo ad una gara di surf. Shigeru non riesce a sentire il suo nome e perciò non gareggia. Alla seconda gara Shigeru però vince un premio...
COMMENTO Non ho ancora visto questo film ;)

Takeshi Kitano ha detto... "Per me il mare è la matrice universale. Tutti gli esseri sono nati dal mare. Allora volevo che i miei personaggi si trovassero di fronte al mare (...). A scene at the sea è il più vicino all'idea che avevo in testa. E' senza dubbio perché mi ero io stesso fissato dei limiti molto stretti, nella fattispecie il fatto che i due protagonisti fossero muti. A partire da questo momento, le possibilità di cambiamento nel corso della storia erano limitate. Ma era volontario. E' per questo che ho seguito la mia idea originale. Mi sono costretto io stesso. Esprimere le cose con semplicità è la cosa più difficile. Ma non bisogna confondere: se i cineasti giapponesi hanno questa tendenza a dirigersi verso l'astrazione, è perché vogliono fuggire la semplicità e la purezza. Per me, l'astrazione e la semplicità sono due cose opposte".


SONATINE
[
Sonatine - 1993 - 94 min.]
Regia: Takeshi Kitano Sceneggiatura: Takeshi Kitano.
Fotografia: Katsumi Yanagishima Montaggio: Takeshi Kitano.
Suono: Senji Horiuci Musica: Joe Hisaishi.
Scenografia: Osamu Sasaki Produzione: Masayuki Mori, Hisao Nabeshima, Takio Yoshida, Kazuyoshi Okuyama per Bandai Visual, Shochiku Daiichi Kogyo, Right Vision Entertainment.
CAST Beat Takeshi (Murakawa), Tetsu Watanabe (Uyeji), Aya Kokumai (Miyuki), Masanobu Katsamura (Ryoji), Susumu Terajima (Ken), Ren Osugi (Katagiri), Tonbo Zushi (Kitajima), Kenichi Yajima (Takahashi).
TRAMA Dopo aver vissuto una vita fatta di rischio ed avventura, ormai disincantato e molto ricco, Murukawa sembra essersi completamente staccato dalla vita degli yakuza. Ma su pressione del capo della sua gang è costretto ad accettare l'incarico di fare da paciere tra bande in conflitto tra loro ad Okinawa. Una volta arrivato sull'isola lo scopo reale del viaggio è subito chiaro: l'eliminazione di Murukawa e dei suoi uomini. Una serie di violenti agguati costringe i sopravvissuti del gruppo a rifugiarsi in una isolata capanna lungo il mare. Murukawa decide che è venuto il momento di regolare i conti con gli yakuza che ne avevano deciso l'eliminazione...
COMMENTO Ho visto Sonatine solo in giapponese, in Giappone ;) Però l'ho trovato bellissimo... non ho compreso la storia a pieno ovviamente, ma le immagini mi hanno lasciato di stucco... in questa pellicola arriva finalmente quella poesia che tanto adoro in Kitano... quelle scene lunghe, silenziose, in cui le immagini parlano da sole, e non c'è bisogno di null'altro... credo che Sonatine, tra tutti i film di Kitano, sia in assoluto il mio preferito.

Takeshi Kitano ha detto... "In Sonatine c'è un assassino che doveva travestirsi da pescatore e trovare la casa di colui che deve uccidere. Alla prima ripetizione della scena, l'attore si è messo in testa di essere un assassino che cerca la sua vittima. Gli ho detto che avevo cambiato la sceneggiatura, che non era più un killer ma solo un pescatore. "Tu rientri deluso dalla tua pesca e cerchi un riparo per la notte, per tornare a pescare l'indomani", così, ingannandolo, facendogli dimenticare che è un killer, ho ottenuto quello che cercavo".


GETTING ANY?
[
Minna Yatteruka? - 1994 - 108 min.]
Regia: Takeshi Kitano Soggetto: Takeshi Kitano.
Sceneggiatura: Takeshi Kitano Fotografia: Katsumi Yanagishima.
Costumi: Fumio Iwasaka Montaggio: Takeshi Kitano, Yoshinori Oota.
Scenografia: Norihiro Isoda Musica: Hidehiko Koike Suono: Senji Horiuchi.
Produzione: Masayuki Mori, Hisao Nabeshima, Yasushi Tsuge, Takio Yoshida.
CAST Dankan [Minoru Iizuka] (Asao), Haku Ryu (regista), Tokie Idari (madre, Beat Takeshi (scienziato), Akiji Kobayashi (capo dell'Esercito di Difesa della Terra), Yuuji Minakata (capo della yakuza 2), Masumi Okada (attore russo), Susumu Terajima (yakuza ferito), Ren Osugi (capo della yakuza 3), Tetsuya Yuuki (capo della yakuza 1).
TRAMA Asao è un uomo ingenuo che pensa unicamente alle donne ed al sesso. Matura la convinzione che per essere amati dalle donne sia necessario possedere un'auto potente. Prende la decisione di acquistarne una ma, avendo poco denaro a disposizione, può permettersi solo un auto molto modesta, che non gli darà i risultati sperati. Escogita allora stratagemmi per poter comperare una macchina più lussuosa: vende gli organi del nonno, si dà alle rapine. Dopo l'ennesimo fallimento si impone di diventare un attore di successo, ma il tentativo non andrà a buon fine. Finirà per incappare in uno scienziato folle che lo trasforma in uomo-mosca.
COMMENTO Possiedo questo film in vhs, e lo vidi la prima volta un paio d'anni fa. Devo essere sincero : non mi ha mai fatto impazzire ! L'inizio del film, in cui il protagonista Asao cerca il modo di rimorchiare le donne con la sua nuova utilitaria sfigatissima è davvero spassoso, ma tutto il resto è molto sconclusionato, almeno per quello che sono riuscita a comprendere. Probabilmente mi è sfuggito il senso del film... o magari è troppo giapponese come pellicola per essere compresa al primo sguardo, però tra tutti, è quello di Kitano che mi piace di meno.

Takeshi Kitano ha detto... "Non è la solita commedia, anche se la nostra recitazione è tipica da commedia... se il pubblico si limiterà a ridere, io ne sarò felice, ma preferirei che una parte di spettatori ne restasse sconvolta... Ho fatto questo film per smerdare il cinema giapponese. Avevo voglia di mostrare la realtà di questo cinema. E' veramente un pessimo film che nessuno vuole vedere perchè puzza. Il Giappone, che è uno dei paesi economicamente più potenti, rifiuta film come questo. Ma il budget era limitato e le riprese non sono andate molto bene. Se le donne hanno trasformato il sesso in un'arma, gli uomini devono combatterle cambiando le regole del sesso. E anche se uno si sforza di dimenticarsi del sesso, cosa gli rimane dopo? Per quanto mi riguarda, vorrei proporre di sviluppare con la massima urgenza la tecnologia delle bambole gonfiabili. Col progresso attuale, è impossibile non riuscire a produrne un tipo che abbia prestazioni nettamente superiori a quelle delle donne vere. Magari servendosi di semiconduttori da sessantaquattro bit. Naturalmente dev'essere una bambola che sappia anche dire di no, e non faccia passivamente tutto quello che le viene detto. Sembra un discorso da non prendere troppo sul serio, invece è un problema di importanza vitale. Altrimenti gli uomini saranno in balia delle donne".


KIDS RETURN
[
Kids Return - 1996 - 108 min.]
Regia: Takeshi Kitano Soggetto: Takeshi Kitano.
Sceneggiatura
: Takeshi Kitano Fotografia: Katsumi Yanagishima.
Montaggio
: Takeshi Kitano Suono: Yukio Hokari, Masahiko Okase.
Scenografia
: Norihiro Isoda Musica: Joe Hisaishi.
Produzione: Masayuki Mori, Tsuge Yasushi, Office Kitano, Bandai Visual.
CAST Ken Kaneko (Masaru), Masanobu Ando (Shinji), Reo Morimoto (insegnante), Hatsuo Yamaya (direttore della palestra), Koichi Shigehisa (allenatore Shijeta), Kyosuke Kashiwaya (Hiroshi), Yuko Daike (Sachiko), Ryo Ishibashi (boss della yakuza), Mitsuko Oka (madre di Sachiko), Moro Morooka (Hayashi), Susumu Terajima (n° 2 della yakuza).
TRAMA Masaru e Shinji sono due studenti indisciplinati. Marinano le lezioni, estorcono denaro ai propri compagni di scuola, fanno pesanti scherzi ai loro professori. Un giorno Masaru riceve un pugno per aver tentato di estorcere spiccioli ad un compagno, così i due protagonisti iniziano ad allenarsi in una palestra di boxe. Masaru l'abbandonerà presto e diventerà membro di una banda di yakuza. Shinji si allena duramente e mostra un grande talento, ma, sotto l'influenza di un vecchio pugile che lo spinge a non rispettare le dure regole degli allenamenti subirà una sonora sconfitta.
COMMENTO Non ho ancora visto questo film ;)

Takeshi Kitano ha detto... "Ho vissuto nella mia giovinezza la maggior parte degli episodi descritti in questo film. Anche se ho rituffato il mio sguardo nel passato, ho comunque trasposto questa storia all'epoca attuale per evitare di cadere nella piega dell'evocazione dei "bei vecchi tempi" e di accentuare così l'aspetto universale del soggetto. Se avessi voluto fare un ritratto dei giovani degli anni settanta al pubblico di oggi, quelli della mia generazione l'avrebbero considerato con una certa nostalgia, sebbene i giovani l'avrebbero percepito come un'esperienza nuova. Spero che il mio film dia alla giovane generazione la stessa energia per affrontare i veri problemi ai quali dobbiamo fare fronte. La nostra società ha veicolato una nozione di libertà senza volere tenere conto dei rischi che questo implica, perseguendo un "sogno" puramente teorico. Oggi siamo costretti a constatare lo scacco che risulta da questa irresponsabile negligenza. Ho preferito lasciare al pubblico la responsabilità di domandarsi se fosse possibile invertire questa tendenza, e affrontare il mondo in una maniera più positiva".


HANA-BI
[
Hana-bi - 1997 - 103 min.]
Regia: Takeshi Kitano Soggetto: Takeshi Kitano.
Sceneggiatura: Takeshi Kitano Scenografia: Noriiro Isoda.
Fotografia: Hideo Yamamoto Montaggio: Takeshi Kitano, Yoshinori Ota.
Suono: Senji Horiuchi Musica: Joe Hisaishi.
Produzione: Masayuki Mori, Yasushi Tsuge, Takio Yoshida, Hiroshi Ishikawa e Kazuhiro Furukawa per Office Kitano, Bandai Visual Co., Television Tokyo Channel, Tokyo Broadcasting FM.
CAST Beat Takeshi (Nishi), Kayoko Kishimoto (Miyuki, la moglie di Nishi), Ren Osugi (Taisuke Horibe), Susumu Terajima (Yasushi Nakamura), Haku Ryu (killer yakuza), Tetsu Watanabe (Tesuka), Makoto Ashikawa (Tanaka), Yuko Daike (vedova Tanaka).
TRAMA L'investigatore Nishi si reca in ospedale dov'è ricoverata la moglie e rinuncia ad accompagnare il collega Horibe in una missione di sorveglianza. Mentre è all'ospedale Nishi viene informato che la malattia della moglie è senza speranza e, subito dopo, un poliziotto gli comunica che Horibe è rimasto gravemente ferito durante una sparatoria. Passa del tempo e Nishi, che ha lasciato la polizia, va a trovare Horibe, immobilizzato su una sedia a rotelle e lasciato da moglie e figlia. Horibe decide di dipingere per passare il tempo, e Nishi gli regala i colori e tutta l'attrezzatura necessaria. Nel corso del film, Horibe dipinge bellissime immagini di animali e persone fuse a fiori (nella realtà, disegnati dallo stesso Kitano). Nishi è tormentato dai sensi di colpa, perchè afferma che se ci fosse stato lui durante la sparatoria, nessuno si sarebbe ferito, in quanto Nishi è il miglior elemento della squadra di polizia, l'amico Horibe però, non gli fa pesare nulla e lo rassicura, nonostante la sua disperata situazione. Nishi vuole anche rallegrare gli ultimi giorni di vita della moglie, e allora prende soldi in prestito da uno strozzino degli yakuza, anche se non è in grado di restituirli. Alchè, dopo essersi organizzato per bene, fa una rapina in banca, e conduce la moglie in vacanza tra le montagne. I malviventi lo braccano, lui li uccide, riprende la moglie e la porta al mare. Qui, senza parlare, rivivono i bei momenti trascorsi insieme.
COMMENTO Hana-bi è il primo film che ho visto di Kitano. Era forse il 1999, e ricordo che era una sera d'estate, e io cambiavo canale a caso, perchè non sapevo che fare. Finendo su Rai Tre, vidi la presentazione di un film : era giapponese, e parlava di yakuza, poliziotti, amicizia, amore. Curiosissimo, visto il mio amore per il Giappone, rimasi sul canale e attesi l'inizio del film, decidendo di registrarlo. Feci cosa saggia ^_^ Hana-bi mi piacque moltissimo ! Da quella sera, cominciai a cercare tutto quello che potevo trovare su Takeshi Kitano... cominciai a informarmi sul personaggio, e sui suoi film... e scoprii che era un uomo eccezionale. Hana-bi, dopo Sonatine, è il titolo a cui sono più affezionato, e che trovo più equilibrato : un film davvero meraviglioso.

Takeshi Kitano ha detto... "Originariamente, l'ordine delle sequenze nella sceneggiatura era molto diverso. In questo film la parte più importante del mio lavoro è stata il montaggio, che ho fatto io stesso, e che ha sconvolto totalmente la cronologia. Dopo aver girato tutte le sequenze, mi sono ritrovato come davanti ai pezzi dispersi di un puzzle che mi è toccato di ricostruire. Ho passato parecchio tempo a spostare le sequenze per dargli una struttura che mi andasse bene, e ci sono state ben dieci versioni differenti prima di arrivare a quella che avete visto. Il soggetto originariamente era la storia dell'amicizia tra Nishi e Horibe, tutti e due molto legati da molto tempo. Ho avuto allora l'idea di mostrare a quale punto Horibe provasse affetto per il suo amico, facendogli invitare l'amico ad andare a trovare sua moglie in ospedale, lasciandolo solo a affrontare l'operazione di polizia. E' perche non è accompagnato che Horibe sarà gravemente ferito e paralizzato dalla vita ai piedi. Nishi, certo, sente un grande senso di colpa. La seconda idea di partenza che ho avuto fu quella della decisione che prende Nishi di fare qualcosa per la sua donna morente, sebbene l'avesse trascurata nella vita coniugale. Questi due elementi hanno strutturato il racconto ed erano entrambi legati alle pressioni emozionali cui è sottoposto Nishi. Volevo mostrare come reagisce di fronte a queste prove".


L'ESTATE DI KIKUJIRO
[
Kikujiro no Natsu - 1999 - 121 min.]
Regia: Takeshi Kitano Soggetto: Takeshi Kitano.
Sceneggiatura: Takeshi Kitano Fotografia: Katsumi Yanagishima.
Scenografia: Tatsuo Ozeki Musica: Joe Hisaishi.
Montaggio: Yoshinori Ota Costumi: Fumio Iawasaki Suono: Senji Horiuchi.
Produzione: Masayuki Mori e Takio Yoshida per Bandai Visual, Nippon Herald Films, Office Kitano Prod., Tokyo FM Broadcasting Company.
CAST Beat Takeshi (Kikujiro), Yusuke Sekiguchi (Masao), Kayoko Kishimoto (la moglie di Kikujiro), Yuko Daike (la madre di Masao), Kazuko Yoshiyuki (la nonna di Masao), Beat Kiyoshi (l'uomo alla fermata del bus), Great Gidayu (il grassone in moto), Rakkyo Ide (l'amico del motociclista), Nezumi Mamura (l'uomo in viaggio), Fumie Hosokawa (la ragazza dell'appuntamento), Akaji Maro (il pedofilo), Daigaku Sekine (il boss della yakuza), Makoto Inamiya, Hisahiko Murasawa, Yoji Tanaka (gangster della yakuza).
TRAMA A Kikujiro, uomo rude e violento, ex-yakuza, viene dato l'incarico di accompagnare il piccolo Masao a trovare la madre durante le vacanze estive del ragazzino. Dopo un viaggio lungo e pieno di giochi e imprevisti, i due giungono a destinazione, in una piccola città di provincia. Ma una realtà triste e deprimente aspetta il sensibile bambino. La madre di è risposata, e ha altri figli... per paura di essere respinto, Masao si allontana senza neanche salutarla. Il suo accompagnatore, Kikujiro, saprà sostituire il rammarico con il divertimento, impegnandosi nell'intrattenimento del fanciullo, facendosi aiutare da strani personaggi, due motociclisti metallari ma mammoni e un singolare cantastorie vagabondo. Per Masao e Kikujiro si tratterà di una lezione di vita.
COMMENTO Ennesimo capolavoro di Kitano, Kikujiro è pieno di umorismo e poesia, ma anche un po' triste per certi versi... il film scorre veloce, ed è ricco di spunti originali e interessanti, sorprende lo spettatore ad ogni scena, con trovate imprevedibili. Ci sono delle parti in cui sono veramente morto dal ridere comunque :) Questo film penso sia quello in cui Kitano parla di più, e in cui scherza di più anche probabilmente.

Takeshi Kitano ha detto... "Ho voluto impormi un vincolo, una specie di gioco: ho deciso che il film sarebbe stato privo di violenza. E' una storia banale, estremamente semplice, ma la sfida, per me, è di sapere se sono capace di realizzare questo tipo di storia. Tutti gli adulti che circondavano il bambino sono amici con cui ho l'abitudine di fare scherzi, immaginare delle buffonate. Eravamo tutti occupati a far ridere questo bambino. Quando rideva, dicevamo: ha funzionato! Il bambino dunque era completamente spettatore, ed è diventato un documentario sul tema: come far ridere un bambino?".


BROTHER
[
Brother - 2000 - 112 min.]
Regia: Takeshi Kitano Soggetto: Takeshi Kitano Sceneggiatura: Takeshi Kitano.
Costumi: Yohji Yamamoto Scenografia: Norihiro Isoda.
Fotografia: Katsumi Yanagishima Musica: Joe Hisaishi.
Suono: Mitsugu Shiratori Montaggio: Takeshi Kitano.
Costumi: Yohji Yamamoto Aiuto regia: Hiroshi Shimizu.
Produzione : Ann Carli, Shimji Komiya II, Recorded Picture Company, Film Four/Bac Films
CAST Beat Takeshi (Aniki Yamamoto), Omar Epps (Danny), Claude Maki (Ken), Masaya Kato (Shirase), Susumu Terajima (Kato), Ren Osugi (Harada), Ryo Ishibashi (Ishibashi), Tetsuya Watari (boss Jinseikai), James Shigeta (Susimoto), Joy Nakagawa (Marina).
TRAMA Brother è la storia di un gangster della yakuza, la cui famiglia viene annientata a Tokyo in una guerra tra bande, e che parte per Los Angeles alla ricerca del fratello. Abbandonato in un mondo a lui sconosciuto, inizia un’amicizia alquanto improbabile con un giovane truffatore, amico di suo fratello, con il quale dà vita a una violenta lotta per assumere il controllo del traffico di droga in città, creando una nuova "famiglia" negli States, composta da giapponesi, neri e ispanici.
COMMENTO Dopo Hana-bi e Violent Cop, vidi Brother, fortunatamente già in dvd ;) Ancora non era così semplice trovare tutti i suoi film (anzi, a dire il vero non è semplicissimo neanche adesso). Brother mi deluse perchè ambientato negli Stati Uniti : una delle tante cose che amo dei film di Kitano, è anche che sono ambientati in Giappone ^^ Lo amo così tanto che mi piace anche vederlo nei film... comunque, nonostante l'ambientazione non mi piacesse, trovai il film eccezionale ! L'esperto yakuza Yamamoto arriva negli States, trova il fratello, e coi suoi compari scatena una guerra tra le gang mafiose della città ! Fantastico... molto violento in alcune scene d'effetto, e per molti versi, deprimente nella sua crudezza : quasi a voler sottolineare che una volta che ci si spinge troppo avanti, si rischia di cadere, un po' come già accennato in Boiling Point. Ricordarsi i propri limiti.

Takeshi Kitano ha detto... "In Giappone, il patto di fratellanza tra i membri della Yakuza viene descritto come più tenace del legame tra fratelli di sangue. Come vedrete in Brother, a volte i rapporti tra certe persone possono essere più forti di quelli tra fratelli veri. Ho voluto adattare gli stilemi della Yakuza giapponese sullo sfondo di Los Angeles, così Brother è il primo film che ho diretto in un Paese straniero. Per questo motivo pensavo che avrei dovuto scendere a compromessi. Invece, a mano a mano che le riprese andavano avanti, mi sono accorto che avevo torto. Grazie alla totale devozione degli abituali membri della mia troupe giapponese, e all’impressionante professionalità di quella americana, sono riuscito ad avvantaggiarmi del fatto di girare in America senza fare nessuna rinuncia sul piano artistico".


DOLLS
[
Dolls - 2002 - 113 min.]
Regia: Takeshi Kitano Soggetto: Takeshi Kitano Sceneggiatura: Takeshi Kitano.
Fotografia: Katsumi Yanagishima Montaggio: Takeshi Kitano.
Scenografia: Norihiro Isoda Suono: Senji Horiuci.
Musica: Joe Hisaishi Costumi: Yohji Yamamoto.
Produzione: Office Kitano, Masayuki Mori, Takio Yoshida.
CAST Miho Kanno (Sawako), Hidetoshi Nishijima (Matsumoto), Tatsuya Mihashi (Hiro, il boss), Chieko Matsubara (donna nel parco), Kyoko Fukada (Haruna, la pop star), Tsutomu Tageshige (Nukui, il fan).
TRAMA Tre storie sull’amore che non muore mai, ispirate dalle marionette del teatro Bunraku. Matsumoto e Sawako, due giovani amanti, vagano legati da una lunga corda rossa alla ricerca di qualcosa che hanno tragicamente perduto. Hiro è un vecchio boss della yakuza. Trent’anni fa era un povero operaio che ha abbandonato la fidanzata per inseguire il suo sogno di successo. Oggi è di nuovo nel parco nel quale la incontrava. Haruna passa la maggior parte del suo tempo a osservare il mare, col suo bel viso coperto dalle bende. Non molto tempo fa, era una pop star di successo che viveva tra show televisivi e sessioni di autografi. Nukui è forse il suo fan più devoto, e oggi vuole dimostrarglielo.
COMMENTO Dolls è talmente particolare, che quasi non sembra il solito Kitano. Voglio dire, è meraviglioso come sempre, ma penso che lui abbia davvero voluto dare il meglio di sè questa volta, considerato che è un film ampio, più ricco del solito. La mia è solo una sensazione comunque, l'importante è chiarire che mi è piaciuto tantissimo, che mi ha davvero estasiato : la leggiadria di immagini e colori è tale da togliere il respiro, e le storie così intense e disarmanti da lasciare a bocca aperta, in particolare la storia principale tra gli amanti legati dalla corda rossa, che tra l'altro mi ricorda tanto la leggenda nipponica del filo rosso che lega le persone destinate ad amarsi per sempre. Magistrale la recitazione della brava e bella Miho Kanno.

Takeshi Kitano ha detto... "Ad alcuni i morti di Dolls possono sembrare anche più crudeli di quelli di Brother. E questo perchè non sono le armi ad uccidere i protagonisti, ma il destino e le emozioni forti, come l'amore e il rimpianto. Le loro morti sono improvvise ed inaspettate, ed in questo senso Dolls è il più violento e crudele dei miei film".
Il film comincia con una rappresentazione bunraku: che rapporto ha con questo tipo di teatro?
Il bunraku, con il kabuki ed il noh, è una delle tre forme del teatro classico in Giappone, ha due tipi di artisti: quelli che muovono le marionette e quelli che raccontano la storia. Mia nonna cantava nel bunraku e in genere le storie sono di amori impossibili, simili a quelle raccontate nel film, i personaggi in fondo sono come marionette trasformate in esseri umani. Non c'è collegamento tra loro, se non nel fatto che si muovono e si sfiorano nello stesso spazio.
I paesaggi ed i colori di dolls sono di straordinaria bellezza. C'è una ragione per la scelta della bellezza come sfondo all'intreccio tra amore e morte?
Dei miei film si diceva che erano tutti tra il blu e il grigio, stavolta ci ho messo tutti i colori delle quattro stagioni. Ma la bellezza, come l'amore, finisce: a primavera per esempio i ciliegi sono bellissimi ma la loro fioritura è breve, in autunno c'è l'incanto degli aceri rossi, ma le foglie cominciano a cadere: c'è un legame tra la bellezza e la morte, e nella cultura giapponese è molto sentito. Quanto ai colori dei costumi, uno dei responsabili è Yamamoto. Mi ha detto: questo film dovrà essere come una delle mie sfilate. Gli ho lasciato carta bianca.
Perchè condanna i due ragazzi legati da una corda ad un eterno camminare?
Ci sono sempre barlumi di storia personale. Quand'ero ragazzo, nel quartiere di Asakusa dove abitavo, c'erano due vagabondi, un uomo ed una donna, legati da una corda che si aggiravano per le strade, sempre in movimento, nessuno sapeva chi erano e qual era la loro storia. La prima idea del film viene dalla loro immagine.


ZATOICHI
[
Zatoichi - 2003 - 115 min.]
Regia: Takeshi Kitano Soggetto: Takeshi Kitano.
Sceneggiatura: Takeshi Kitano - da un racconto di Kan Shimozawa.
Fotografia: Katsumi Yanagishima, Hitoshi Takaya.
Montaggio: Yoshinori Ota, Takeshi Kitano.
Suono: Senji Horiuchi Scenografia: Norihiro Isoda.
Musica
: Keitchi Suzuki Costumi: Kazuko Kurosawa.
Produzione: Office Kitano Produttori: Masayuki Mori, Tsunehisa Saito.
CAST Beat Takeshi (Zatoichi), Tadanobu Asano (Hattori), Michiyo Oguso, Yui Natsukawa, Guadalcanal Taka, Daigoro Tachibana (Osei), Yuko Daike (Okinu, Ittoku Kishibe, Saburo Ishikura, Akira Emoto.
TRAMA Zatoichi è un vagabondo cieco che si guadagna da vivere con il gioco d'azzardo e facendo massaggi. Ma Zatoichi è anche un maestro della spada, veloce e preciso. Scopre un lontano villaggio di montagna in balia della banda dello spietato Ginzo. In una bisca Zatoichi e il suo nuovo amico Shinkichi si imbattono in una coppia di geishe. Pericolose e belle, Okinu e la sorella Osei sono in città per vendicare l'assassinio dei genitori. L'unico indizio è il misterioso nome di Kuchinawa. Per essersi impicciato, Zatoichi viene braccato e il suo cammino è destinato a molte violente rese dei conti.
COMMENTO Zatoichi lo comprai in dvd "sulla fiducia". Mi bastava sapere che era di Kitano per comprarlo a scatola chiusa :) La prima volta che lo vidi tuttavia non lo apprezzai e lo lasciai a metà. Di recente l'ho rivisto tutto, e l'ho capito e apprezzato meglio. Ora posso dire che è un bel film e che mi piace. Non so come mai la prima impressione non fu buona... forse perchè il film manca di quella solita poesia alla Kitano che tanto adoro, o forse perchè è molto diverso come concezione. Guardandolo però con mente più aperta, e accettando i nuovi campi di Kitano, l'ho trovato bello e divertente, magari non molto emozionante però.

Takeshi Kitano ha detto... "Zatoichi è il mio primo film d'epoca ma è anche la prima volta che dirigo un film tratto da un'idea altrui. Pensavo che Zatoichi sarebbe stato un film duro da fare perché generalmente si pensa che un film d'epoca sia molto più accurato. In realtà è stato molto divertente. Ho trovato l'intero processo di lavorazione di un film d'epoca molto più fittizio perché ho dovuto inventare tutto. Questo mi ha permesso di fare cose strampalate ed esplorare nuove aree che non avevo mai esplorato prima. Sono d'accordo con chi mi dice che Zatoichi deve essere il film più divertente che abbia mai fatto. Posso senz'altro dire che fare questo film è stata una delle esperienze artisticamente e creativamente più soddisfacenti della mia carriera. Adesso spero solo che il pubblico di Zatoichi si diverta guardandolo tanto quanto mi sono divertito io facendolo".


::: Ringraziamo Francesco Ganassin per la gentile collaborazione -
Visitate il suo sito tributo a Takeshi Kitano, dove troverete maggiori approfondimenti sui film, interviste,
critiche giornalistiche, immagini e molto altro ancora [Clikkate qui]