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::: Introduzione :::

majokkobacchetta.gif (3828 byte)Nei lontani anni 70/80, quando cominciarono ad approdare un’ infinità di cartoni dal paese del Sol levante, giunse in Italia un genere innovativo (in Giappone vi era già da metà anni 60) che fece molta presa sul pubblico : il filone delle "maghette", denominate in patria "majokko". Molti di voi ai tempi non erano nati e non ricorderanno parecchie di queste serie che in questa recensione cercheremo di descrivere e analizzare, ma questo nuovo genere continua ancora oggi a coinvolgere ed interessare un vasto gruppo di persone (basti pensare a serie recentissime come Card Captor Sakura e Fancy Lala). La maghetta, protagonista della serie, era un personaggio semplice, che grazie alle sue innumerevoli avventure magiche riusciva ad incollare allo schermo il telespettatore : molte di queste serie erano ambientate in posti familiari nell’età infantile-adolescenziale (come ad esempio la scuola), cosa che riusciva maggiormente a implicare bambini e ragazzini che spesso si trovavano ad affrontare le stesse situazioni della protagonista della serie animata (es. interrogazioni, compiti in classe, gare sportive, primi amori ecc…), inoltre la magia è un mondo che stimola una grande curiosità, elemento principale dell’età infantile.

Le dure lotte della protagonista,costretta ad un tratto a dover fare i conti con le difficoltà della vita, erano un evidente insegnamento (e poi dicono che i cartoni made in japan sono solo diseducativi !!!) per chi seguiva la serie, ma lasciava spazio anche alla fantasia dato che la protagonista superava le difficoltà con largo uso dei suoi poteri magici. La serie che diede il via a questo lungo filone, fu Sally la maga composta da ben 92 episodi.

1966 - Sally la maga

majokko1.JPG (25907 byte)La trama, molto semplice, presenta una ragazzina dalle sembianze umane, Sally, che vive in un altro pianeta (il regno della magia) combinando tanti guai. Il padre, figlio di Satana, per punirla la spedisce sulla Terra insieme al fratellino per studiare il genere umano e farle capire come si vive in una società. In ogni episodio la piccola Sally impara qualcosa di nuovo facendosi tanti amici umani, ma dato che non si trova nel proprio mondo sarà costretta, in alcune situazioni, ad usare i suoi poteri magici. L’anime presenta una seconda serie (realizzata più di 20 anni dopo dalla precedente) dal titolo, Un Regno magico per Sally, che ricalca la stessa trama con un’animazione ovviamente più curata. La serie, guardando l’anno di realizzazione (1966), è ben fatta ed è da apprezzare più che altro per le ispirazioni che porterà a future serie "magiche" come Bia e Lalabel (anch’esse streghe che vengono da altri mondi per studiare il genere umano). La casa che produsse la serie (l’attuale Toei Animation) visto il grande successo che riscosse la serie, si gettò a capofitto nel creare nuove serie majokko, specializzandosi nel settore.

1968 - Lo Specchio magico

Nasce così, dopo soli due anni, una seconda serie "magica": Lo Specchio magico; primo anime che presenta una ragazzina dotata di poteri magici che non proviene da altri pianeti. Stilly (Akko in originale), la protagonista, è una ragazzina di 10 anni affezionata tantissimo (tanto da portarselo sempre dietro) ad un portacipria regalatole dal fratello. Un giorno il prezioso oggetto cade andando in frantumi, facendo scoppiare in lacrime la tanto affezionata padrona. L’intervento di un folletto ridà la felicità a Stilly, che le regala un nuovo portacipria con poteri magici che permettono alla nostra amica di trasformarsi in qualsiasi persona essa voglia. Cominciano qui le avventure di Stilly pronta ad aiutare, nei 92 episodi, chiunque sia in difficoltà. La Toei, come aveva già fatto per Sally, visto il successo realizzò due nuove serie; una nel 1989 col titolo Un mondo di Magia e un’altra più recente nel 1999 col titolo Stilly e lo Specchio magico entrambe però non presentano grandi differenze con la prima. La serie è molto originale e una cosa che ricordo bene erano le bellissime immagini della prima sigla cantata dai bravissimi Cavalieri del Re.

1969 - Una Sirenetta tra noi

majokko2.JPG (12320 byte)L’anno successivo approda la terza serie prodotta dalla Toei : Una Sirenetta tra noi; tratta dalla celebre favola di H.C. Andersen "la sirenetta". La storia viene del tutto modificata rispetto al testo del grande favolista olandese, questa infatti è forse la più "particolare" delle serie majokko. Jinny (Mako in originale) è una principessa sirena che vuole vivere come un essere umano per ritrovare un giovane marinaio che ha salvato da una bufera, del quale si è perdutamente innamorata. Il padre, a malincuore, la trasforma in un essere umano donandogli una collana magica chiamata "vita della sirena" che deriva il suo potere dalla luce della luna e del sole. Jinny, una volta trasformata in una splendida fanciulla, arriva sulla terra felice di poter contare nell’aiuto del prezioso oggetto donatole dal re del mare. La piccola viene accolta da una famiglia, composta tra l’altro da due vispi gemelli, da una scimmietta e da un orso (...) che faranno subito amicizia con la protagonista, aiutandola nella ricerca dell’amato. Grazie ai poteri della collana, Jinny aiuta tutti coloro che le stanno vicini nei momenti di bisogno. La serie, molto ben curata, è, come dicevo prima, una delle più originali; inoltre è la prima maghetta più "adulta" (ha infatti 15 anni) e le sue forme sono studiate in maniera più sexy rispetto a Sally e Stilly. Ciò servì ai tempi, per avvicinare alla visione non solo un target femminile e infantile, ma anche i telespettatori maschi e più adulti.

1971 - I Bonbon magici di Lilly

majokko3.JPG (12606 byte)Tra una produzione e l'altra della Toei, un'altra casa di produzione (la Tezuka Production, casa del grande maestro Osamu Tezuku), decise di lanciarsi nel mercato d'animazione delle maghette, creando I Bonbon magici di Lilly. Questo anime così speciale (come tutti quelli di Tezuka d'altronde) ha una trama coinvolgente e innovativa. La storia, un po’ drammatica, inizia con la morte accidentale di una giovane donna costretta a lasciare i suoi due figli, una bimba di dieci anni e un bimbo ancora in fasce. Arrivata in paradiso ottiene da Dio, un vasetto di confetti bicolore, magici che aiuteranno la figlia nei problemi quotidiani. Quelle rosse tolgono 10 anni a chi le ingoia, quelle blu ne aggiungono invece 10. Lilly può così diventare adulta e accudire il fratellino facendogli da mamma; ma cresce solamente il suo corpo, la sua mentalità resta sempre infantile, cosa che la caccerà spesso nei guai. Inoltre, se le pillole vengono combinate, Lilly può regredire allo stato fetale per poi rinascere sotto le sembianze di qualsiasi altro essere vivente essa vuole e dare una mano, sotto le missive di un vecchietto, a chi ha bisogno di aiuto. Importante ricordare l’ultimo episodio dove vediamo il vecchietto, amico di Lilly, che spiega al figlio della protagonista, senza troppi giri di parole come vengono al mondo i bambini dal concepimento al parto. L’anime è davvero un supercartone: bello, coinvolgente, originale e interessante (da' un chiaro insegnamento sul piano della genetica e del sesso). E poi, ricordiamolo nuovamente, basta dire che è stato creato dalla geniale mente di Osamu Tezuka (autore di famose serie come Astroboy, Kimba e la principessa Zaffiro) per poter giudicare. Una cosa che ricordo, che mi teneva attaccato allo schermo, era la trasformazione di Lilly da bambina in adulta : ragazzi la nostra amica si mostrava come mamma l’aveva fatta.Complimenti mamma… :)

1972 - Chappy

La serie Una Sirenetta tra noi riscosse tanto successo incitando la Toei a continuare la scalata, creando nel 1972 una nuova serie : Chappy. Nella serie troviamo la nostra maga di turno, stanca delle severe regole del suo mondo che decide assieme alla famiglia di trasferirsi sul pianeta Terra. La magia, caratteristica del suo mondo, rimane in suo potere anche sulla Terra e la piccola ne farà grande uso nei momenti più drastici. L’anime, guardando l’anno di realizzazione e confrontandole con altre serie dello stesso periodo è molto scadente nelle animazioni e anche la trama non apporta nessuna originalità. Oltre alla tipica frase magica, viene aggiunta la figura della mascotte (nel caso di Chappy, un panda), che accompagna e consiglia la protagonista nelle sue avventure; questo nuovo elemento verrà riproposto con notevole successo in altre serie majokko (es. Creamy con Posi e Nega, Magica Emi con Moko, ecc.).

1974 - Bia - la sfida della Magia

majokko4.JPG (13056 byte)Dopo il fallimento di Chappy, la Toei si riprende con la creazione di una delle più famose e innovative serie majokko di tutti i tempi : Bia la sfida della Magia, nata dalla splendida mano di Shingo Araki (mitico character designer di Lady Oscar, Rocky Joe, Babil Junior, Cutey Honey, I Cavalieri dello Zodiaco e moltissimi altri) nel 1974. La vicenda comincia in un altro mondo "il regno della magia" (lo stesso di Sally) dove la regina decide di spedire due apprendiste sulla Terra per farle maturare e poter affermare ad una di esse il titolo di strega. Bia e Noa, le due principianti, sono molto diverse tra loro. La prima è allegra e spontanea, la seconda, silenziosa e chiusa, ma entrambe bravissime nell’eseguire incantesimi. Arrivate sulla Terra le due nemiche-amiche verranno spiate da un mago investigatore, un po’ maniaco nei riguardi della ben formosa Bia, che dovrà conferire alle due dei punteggi che serviranno a raggiungere il tanto ambito titolo di strega. La serie, ben curata nelle animazioni, riprende l’idea di Sally, puntando però ad interessare (come per Una Sirenetta tra noi) un pubblico più adulto, grazie alle analisi presenti in quasi ogni puntata riguardo i problemi legati all’età adolescenziale, e alle movenze sensuali e maliziose di Bia, che indossa sempre gonne piuttosto corte e lancia occhiolini da tutte le parti ! Una lode va fatta al doppiaggio italiano e in particolare a Cinzia De Carolis (Lady Oscar, Lulù ecc..) che da' la voce alla protagonista, Bia e a Liliana Sorrentino (altrettanto brava) che da' la voce a Noa.

1974 - Cutey Honey

majokko5.JPG (17312 byte)Nello stesso anno la Toei realizza un’altra serie dal titolo Cutey Honey, mai giunta in Italia a causa dei suoi contenuti ritenuti osceni, creata "dal maestro dei robottoni" Go Nagai. La storia vede la nostra eroina, una provocante androide dalle sembianze femminili, lottare contro un gruppo di donne aliene che vogliono uccidere tutte la donne terrestri e accaparrarsi tutti gli uomini. La serie presenta per la prima volta, la trasformazione fisica della protagonista, che per alcuni secondi si mostra nuda, prima di comparire in scena con un più che attillato costume. L’anime tende ad oscillare tra il genere majokko e il genere di fantascienza, cosa che rende l’opera molto originale; davvero doc. In Giappone la serie fu sospesa al 26esimo episodio poichè ritenuta troppo ricca di scene lesbiche e di nudo. (per maggiori informazioni potete leggere la recensione di Cutey Honey nel settore Anime del sito).

1979 - Lulù - l'angelo dei Fiori

majokko6.JPG (14792 byte)La Toei, dopo una pausa di cinque anni, crea nel 1979 una tra le serie più particolari del filone "majokko": Lulù, l'angelo dei Fiori. Particolare, perché non vi è un vero e proprio uso di poteri magici, ma solo trasformazioni d’ abito che avvengono grazie alla magica spilla a forma di margherita che indossa la protagonista. Lulù, la maghetta della serie, è una ragazzina speciale perché ultima discendente del popolo dei fiori, che un tempo vivevano sulla Terra assieme agli esseri umani, ma che furono costretti, dopo il distacco tra uomo e ambiente a emigrare in un altro mondo, chiamato "Stella dei fiori". In questo regno, per succedere al trono era però necessario trovare un fiore speciale chiamato "fiore dei sette colori" che si trovava sul pianeta Terra. Spetta così a Lulù, ultima discendente che vive ancora sul nostro pianeta, cercare questo fiore e riportarlo ai legittimi proprietari. La biondissima protagonista, aiutata da due buffi animali, un gatto e un cane (entrambi parlanti è ovvio), che alla fine si riveleranno due angeli della Stella dei fiori, e da un misterioso ragazzo di nome Celi, comincia il lungo viaggio alla ricerca del prezioso fiore. Non potevano mancare i cattivi di turno, in questo caso due loschi individui, chiamati Togenicia e Yavoque, intenzionati a trovare il magico fiore per usurpare il trono del regno dei fiori. Nel 1980 venne realizzato un film della durata di venticinque minuti, mai giunto in Italia. La Avo film ha però realizzato un film di montaggio nel 1982, nell’insieme ben fatto, che riassume la serie in modo più o meno completo. L’anime è molto bello e in ogni puntata vengono elencati e analizzati un infinità di generi di fiori, cosa che rende il cartone animato ancor più interessante e affascinante. Lulù inoltre è un personaggio davvero splendido e Nanà e Dundù (la gattina e il cagnone parlanti) sono tra i più simpatici e ben definiti "amici" delle maghette. Anche Togenicia è davvero ben realizzata e forse è tra le più affascinanti "ragazze antipatiche" presenti nella varie serie majokko.

1980 - Lalabel

majokko7.JPG (18603 byte)L’anno successivo la Toei sforna ancora una volta una grande opera majokko che non può passare inosservata : Lalabel, serie che vede riprendere il tema delle maghette che provengono da altri mondi. Lalabel, una ragazza dai morbidi capelli castani, che vive nel regno della magia, un giorno ruba una magica valigetta ad un grande mago di nome Biscus, che infuriato comincia a inseguirla. La ragazza si rifugia sulla terra assieme alla sua inseparabile gattina, facendo perdere così le tracce al tanto arrabbiato mago. Adottata da un’anziana coppia, la ladruncola nasconde la propria identità e i suoi poteri e comincia ad inserirsi fra gli esseri umani, annotando nel proprio diario gli insegnamenti che apprende di puntata in puntata. Biscus però, viene a conoscenza del nascondiglio di Lalabel e giunto sulla terra comincia a cercarla. Una particolarità della serie sta nel fatto, che prima di uscire la serie in tv la Toei realizzò e pubblicò un film della durata di venticinque minuti, che come al solito, è inedito in Italia. La serie venne curata da Hiroshi Shidara, creatore tra l’altro del cult "Candy Candy". La Toei, con questa serie, stacca per un po’ la spina alla produzione di nuove serie" majokko", ma nuove case prendono la palla al volo e realizzano serie di grande nota.

1983 - Il magico mondo di Gigì

majokko8.JPG (13735 byte)Tra queste troviamo la Ashi production che nel 1983 realizza un anime delizioso ed elegante: Il magico mondo di Gigì (secondo titolo italiano Benvenuta Gigì). La storia inizia con il distacco del mondo della fantasia dal mondo degli uomini perché questi ultimi hanno perso la capacità di fantasticare. Il magico regno sta per smaterializzarsi, così il re e la regina decidono di mandare sulla terra la loro figlia Gigì per far realizzare i sogni e le fantasie degli esseri umani. Gigì con la sua bacchetta magica arriva sulla terra in compagnia di tre aiutanti : una scimmietta, un cane e un canarino e facendosi credere loro figlia, viene accolta da una coppia di veterinari. Ogni sogno che lei riesce a far fare ad ogni uomo, viene raccolto e mandato nel regno della fantasia, dove troviamo una grossa corona, sulla quale appaiono delle pietre, ogni qual volta Gigì riesce a far sognare la gente terrestre. Gigì, grazie ai poteri della bacchetta magica può diventare adulta e calarsi in qualsiasi professione per risolvere i vari problemi che impediscono alla gente di sognare. La serie è veramente originale, con animazioni curate, e un character design davvero accattivante. Inoltre la trama, ben costruita, presenta l'importante novità che per una volta la maghetta di turno non arriva sulla Terra per motivi da poco o per caso o per punizione, bensì per aiutare l'umanità a ritrovare i propri sogni. La Ashi production realizzò nel 1991 una seconda serie dal titolo "Tanto tempo fa... Gigì’". La storia è un po’ il seguito della prima. Veniamo a conoscenza del fatto che non solo il regno della fantasia si stava distaccando dalla terra ma anche altri mondi, tra questi quello del mare. La storia quindi si ripete : il re e la regina di questo regno mandano la loro figlia sulla Terra (assieme,come prima, a tre assistenti, solo che stavolta il loro aspetto è un po' diverso) che viene adottata da una coppia umana. La nuova Gigì durante la serie viene a conoscenza, grazie al ritrovamento di alcuni suoi oggetti, della vecchia Gigì e quindi capisce che la missione di quest’ultima è fallita. Comincia a cercarla e una volta trovata si scopre identica, nell’aspetto fisico, alla vecchia Gigì. Oltre alle due serie vennero realizzati due oav, inediti come al solito in Italia, e un film che sbarcò invece nel nostro paese nel 1986 col titolo "Viaggio nell’isola che non c’è". Oltre alla Ashi production, un altro studio di produzione entrò in campo con ben quattro serie "majokko" (tra l’altro le più famose) : Lo Studio Pierrot.

1983/84 L'Incantevole Creamy

majokko9.JPG (15161 byte)L’ascesa comincia nel 1983 con la realizzazione de l'Incantevole Creamy, opera lodevole e innovativa, e senza ombra di dubbio la più famosa maghetta dell’intera storia dell’animazione giapponese :))) La storia parla di Yu, una bambina di dieci anni allegra e mascolina, innamorata del suo amico Toshio, che vede però in lei (almeno all’inizio), soltanto una sorella minore. Yu un giorno, intravede in cielo un oggetto luminoso; si lancia quindi all’inseguimento dell’oggetto volante insieme a Toshio, inseguimento che termina presso l’ippodromo cittadino. I due si avvicinano a quella grande luce che si materializza in una gigantesca arca che però solo Yu riesce a vedere. Entrata dentro l'arca incontra uno strano folletto chiamato Pinopino che per ringraziarla nell’avergli fatto trovare la strada per tornare nel proprio pianeta (chiamata Stella piumata) le dona dei poteri magici che Yu potrà adoperare per un intero anno. I poteri consistono nel trasformare l’infantile corpo di Yu in quello di una bellissima ragazza dalla voce incantevole. Ciò avviene grazie all’utilizzo di una bacchetta e di una formula magica (chi non ricorda la mitica frase "Pampulu pimpulu parimpampum !"). Inoltre, verranno in suo aiuto due folletti, Posi e Nega, che sotto le sembianze di due gattini la consiglieranno nei momenti di bisogno. Creamy, la graziosa ragazza in cui Yu si trasforma, diviene presto una giovane idol della musica leggera, conquistando addirittura il primo posto nelle classifiche musicali nazionali. La madre, il padre e Toshio, che presto s’innamorerà della sexy e brava cantante, sono all’oscuro della doppia identità di Yu e in molti episodi ostacoleranno la piccola creandole dei grandi problemi. Nessuno infatti può venire a conoscenza della doppia vita di Yu, pena la perdita dei poteri. La serie presenta per la prima volta un uso dei poteri personali; Yu infatti, trasformandosi in Creamy, usa i poteri solo per se stessa. Cartone delicato e leggiadro, l’Incantevole Creamy deve il suo successo principalmente all’aspetto musicale, le canzoni (tutte bellissime!) sono il piatto forte della serie. Oltre alla serie furono realizzati due film giunti entrambi in Italia (almeno questi...) coi titoli: "Il ritorno di Creamy"e "il Lungo Addio".

1984 - Evelyn e la magia di un sogno d'amore

majokko10.JPG (14501 byte)Visto il grandissimo successo (sicuramente meritato), lo studio Pierrot l’anno successivo produsse una seconda serie majokko : Evelyn e la magia di un sogno d'amore. La protagonista è una bambina giapponese dai lunghi capelli blu. Vissuta sino all’età di undici anni in Africa, la piccola, chiamata Evelyn, apprende un giorno la notizia di potersi trasferire nel suo paese natale, dove tra l’altro vivono i suoi genitori. Felice, parte in aereo, accompagnata da un vecchio etologo e da due fratelli gemelli, Roby e Ricky, nipoti dell’anziano. A metà viaggio però, l’aereo viene risucchiato all’interno di un vortice e catapultato in un altro mondo, chiamato Lovely Dream, legato al nostro mondo grazie ai sogni degli esseri umani. Il pianeta si presenta freddo e desolato agli occhi di Evelyn; tre strani folletti spiegano alla protagonista che ciò è causato dal fatto che i sogni umani non raggiungono più il loro mondo (Gigì docet). Una fata spiega ad Evelyn che solo la luce dell’amore può far rifiorire il loro mondo e chiedendole aiuto, le dona un cerchietto magico. Tramite questo oggetto, nel quale è nascosta una bacchetta magica, i due mondi possono collegarsi e catturare i sogni dei terrestri. Come per Creamy, nessuno deve venire a conoscenza dei poteri della piccola, per evitare di perderli per sempre. Evelyn si risveglia nell’aereo e crede che tutto sia stato un sogno; ma si ricrederà quando troverà il magico cerchietto accanto al suo sedile. Grazie ai magici poteri può trasformarsi in una splendida ragazza e calarsi, come per Gigì, in qualsiasi ruolo professionale essa desideri per aiutare la gente in difficoltà. I tre folletti, che somigliano a tre piccoli Kappa (le creature simil-tartarughe della mitologia nipponica che fanno la guardia a fiumi, laghi e cascate), giungono sulla terra e durante le varie puntate della serie aiuteranno la piccola. Evelyn presenta diverse differenze da Creamy : Prima di tutto, Evelyn cambia bacchetta magica per ben due volte (cosa che ai tempi fece felice il merchandising !!!), di conseguenza cambia la formula magica e vi è la presenza di un maggior numero di personaggi fantastici che aiutano la protagonista. Oltre ai tre Kappa, troviamo anche il leoncino di Evelyn, Simba, e un altro folletto chiamato Bonbon che raggiungerà gli altri a metà della serie, quando dovrà consegnare alla protagonista la nuova bacchetta. Nel 1987 uscì un Oav, inedito in Italia (che rabbia !!!) della durata di quarantacinque minuti.

1985 - Magica Emi

majokko11.JPG (13845 byte)Nel 1985 uscì la terza serie creata sempre dallo Studio Pierrot che ormai dominava il mondo majokko : Magica, magica Emi che presenta nuove trovate nel suo genere. La piccola Mai, protagonista dell’anime, trova un giorno nella soffitta di casa uno specchio dal quale esce una luce che va ad animare un peluche a forma di scoiattolo. Lo scoiattolo (che si chiama Moko), si rivela un essere magico e dona alla piccola un braccialetto che gli permette di realizzare il suo sogno più grande : diventare una famosa prestigiatrice, come il suo idolo, la bravissima Emily Howell, per un anno intero. Mai può così trasformarsi in Emi quando vuole ed entrare a far parte della compagnia di maghi gestita dai nonni chiamata Magic Art. La serie, come le precedenti, riscosse grande successo e per la prima volta presenta la decisione della protagonista nel tenere o abbandonare i poteri magici. Nel 1986 venne creato un oav uscito in Italia col titolo di "Pioggerella".

1986 - Sandy dai mille colori

majokko12.JPG (14936 byte)Nel 1986 lo Studio Pierrot decide di creare un’ultima serie, nasce così Sandy dai mille colori forse la meno fortunata serie majokko del famoso studio di produzione. La trama, molto semplice e lineare, vede la nostra protagonista, una bambina di dieci anni chiamata Sandy, amante del disegno e dei fiori. Un giorno, mentre salva un fiore dal farsi strappare, riceve la visita di due folletti chiamati Pico e Paco che visto il suo amore per i fiori regalano alla protagonista una bacchetta magica capace di far diventare reale qualunque cosa essa disegni e le restano accanto per aiutarla nelle difficoltà. Ogni cosa che lei disegna diventa reale per un tot di tempo per poi svanire e il ciondolo che lei porta al collo, l’avviserà trenta secondi prima che ciò accada. La serie è forse la più infantile e semplice tra le altre serie majokko dello Studio Pierrot, ma lancia un chiaro messaggio, quello di amare e rispettare la natura e l'ambiente che ci circonda. Per la prima volta, rispetto sempre le altre serie del famoso studio, non vi è una vera storia d’amore tra la protagonista e un ragazzo, ma solo un infatuazione per un ragazzo tra l’altro molto più grande dell’eroina della serie, che lavora nel negozio di fiori dei genitori della piccola. Una differenza che va evidenziata, è il fatto che Sandy è l’unica maghetta dello Studio Pierrot alla quale restano i magici poteri per sempre, inoltre è una delle poche maghette che non si trasforma in niente ed è l'unica dello Studio Pierrot che non diventa più grande cambiando aspetto (come invece fanno Creamy, Evelyn ed Emi).

Nel 1988 lo Studio Pierrot riprese tutte quattro le piccole maghette e le riunì in film giunto in Italia col titolo "Alien x- terrore dalla dimensione A" edito dalla Yamato Video, veramente molto carino e singolare.

::: Conclusione :::

majokkocane.gif (5514 byte)Il filone delle maghette rappresenta una tappa fondamentale nel percorso dell’animazione giapponese; anche se, come abbiamo visto prima, non è un fenomeno recente continua ancora adesso a svilupparsi e a proporre nuove trovate degne di rispetto e attenzione (Sakura, Lisa e Seya, Fancy Lala ecc…).

Molti indirizzano questo genere ad un pubblico prettamente femminile, ma la forza e la grinta che muovono le gesta della maghetta di turno, come per Goldrake o Daitan, portano anche il pubblico maschile a tifare e seguire le avventure della magica protagonista.

Poi, il tocco di femminilità che attrae il pubblico maschile, mette agli occhi dello spettatore quella malizia innocente che riesce a far entrare nel cuore le mitiche majokko !!!


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Recensione di Tomoyo-chan, Deed.lite & Jean
Prima versione - 25 Maggio 2002
Ultima correzione - 12 Luglio 2002